Ez 3,16-21; Sal 50 (51); Gl 3,1-4; Mt 9,35-38
«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». (Mt 9,37-38)
Con il cuore ricco di amore, oggi Gesù guarda le folle sfi-nite, stanche, come pecore che non hanno pastore, abbandonate a se stesse, senza alcun buon nutrimento. Quel poco di erba di verità che riuscivano a rosicchiare correndo di qua e di là era anche avvelenata da falsità ed errori, da menzogne e da infinite dicerie su Dio e sulla sua opera di salvezza.
Gesù vede anche se stesso, vede il suo limite umano che gli deriva dal suo corpo di carne: soggetto alla legge del tempo e dello spazio non può fare tutto. Gesù accetta il suo limite, ma con il suo amore può raggiungere ogni uomo e chiede ai suoi discepoli di pregare perché il Padrone della messe mandi operai nella sua messe. Moltiplicando gli operai sino alla fine del mondo, il limite è superato. Gesù potrà conti-nuare ad amare in forma visibile tutto il genere umano. Anche oggi la messe è abbondante e nel campo di Dio è particolarmente urgente e dolorosa la verità della parola di Gesù: “Sono pochi gli operai”. Preghiamo perché questo tempo di avvento sia per la Chiesa occasione per lavorare nel campo di Dio e nel campo della storia umana: portare agli uomini la luce della verità, la luce di Cristo che sola può superare la tristezza e la povertà dell’uomo.
Preghiamo
Vogliamo Signore dare significato e bellezza alla nostra vita. Vogliamo amare ogni fratello incontrato lungo il cammino, anche quello che pare rifiutarsi all’amore.
Vogliamo portare nel mondo una parola di bene e di pace, sentirci responsabili di tutto e di tutti, camminare gioiosi verso il volto dell’Amore.
da: La parola ogni giorno.“I miei occhi hanno visto la tua salvezza” (Lc 2,30). Il dono di un nuovo inizio. Avvento e natale 2011, ed. Centro Ambrosiano