Is 51,1-6; Sal 45 (46); 2Cor 2,14-16a; Gv 5,33-39
«…e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato». (Gv 5,38)
L’evangelista Giovanni ci presenta l’ennesima discussione di Gesù con la sua gente che esprime fatica per comprendere le sue scomode verità. La testimonianza su chi è Dio e su chi è Gesù passa attraverso la parola dei profeti contenuta nella Scrittura e nel discorso di Gesù ai farisei verifichiamo il pericolo sempre presente di rifiutare la rivelazione di Dio. Gesù cita tre testimoni che parlano di lui e che ne attestano la sua missione: Giovanni Battista, acclamato come profeta che è venuto per preparare la strada al Signore, le opere che Gesù compie, i suoi miracoli che segnalano la venuta del Regno di Dio in mezzo a noi e la Scrittura che i farisei conoscono e che male interpretano. Questi “testimoni” manifestano che Gesù è colui che rivela il Padre. Anche noi possiamo correre il rischio di non vedere le testimonianze di tanti profeti che percorrono le nostre stesse strade, facciamo fatica a guardare le opere che il Signore ci dona quotidianamente. Tutto ciò che ci sta attorno ci parla di Cristo e di Dio, occorre avere occhi e cuore attenti a cogliere i segni che il Signore ci mette nella nostra vita. Oggi tocca a noi, alla Chiesa, essere testimoni di una speranza, di una salvezza garantita da fatti concreti come suggerito da S. Girolamo: “Traduciamo le parole in opere; non dire cose sante, ma farle”.
Preghiamo
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.
Ricordati, Signore, della tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
(dal Sal 25)
Impegno Settimanale
Troverò occasioni per custodire la vita dal suo inizio alla sua fine.
da: La parola ogni giorno.“I miei occhi hanno visto la tua salvezza”(Lc 2,30). Il dono di un nuovo inizio. Avvento e natale 2011, ed. Centro Ambrosiano