SABATO – Ottava di Pasqua
At 3,12b-16; Sal 64(65); 1Tm 2,1-7; Gv 21,1-14
«Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci». (Gv 13,18)
Come abbiamo già visto, sotto la croce stava Maria, la madre, con le altre donne, vicino a Gesù. Al sepolcro stava Maria Maddalena vicino al luo go dove avrebbe dovuto trovarsi il corpo di Gesù. In questo racconto le parti si invertono. Il Risorto stette sulla riva. Quale riva? Quella del lago di Galilea nella notte in cui la fatica è senza frutto. Gesù, il Risorto, sta lì per noi. A reti piene, un discepolo e compagno di fatica, teologo dalle mani callose, comunica al fratello la scoperta: “È il Signore!”. Che miracoli accadono nella Chiesa quando la Parola circola e risuona in verità! Quando trova spazio sulle barche della nostra vita quotidiana, notte o giorno che sia. Le reti, benché i pesci fossero tanti, non si ruppero, ma neppure Pietro, apostolo dalle mani callose e pri mo Papa, neppure lui si spezza e da solo trae a terra la rete che prima a stento veniva trascinata! Gesù che li ha preceduti con del pane e del pesce non disprezza il frutto della loro fatica. Al sudore di uomini si fa incontro, inaspettata, la Grazia.
Preghiamo
Amore e verità si incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto.
(dal salmo 84)
[La Parola ogni giorno – "La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]