At 5,12-16; Sal 47(48); 1Cor 12,12-20; Gv 3,31-36
«… senza misura egli dà lo Spirito». (Gv 3,34)
Giovanni Battista prosegue la sua testimonianza su Gesù, testimonianza ricevuta dall’alto (3,27). Egli svela la dinamica tra Padre e Figlio all’interno della Trinità. Il Figlio racconta, a noi, ciò che ha visto e udito. Egli parla le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura, poiché il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. È un vortice di comunione che dà le vertigini. Una danza e un abbraccio che toglie il respiro… anzi lo ridà nuovo, poiché senza misura ci è dato il respiro stesso di Dio. Questo mistero eterno, ha voluto e desiderato entrare nel tempo per rendersi partecipabile. Il Padre ama il Figlio, ma ha tanto amato il mondo da dare il suo Unigenito perché chi crede in lui non vada perduto ma abbia la vita eterna (3,16). L’ira di Dio è il mistero di un amore che soffre fino al furore perché non vuole perdere nessuna delle sue creature! Gesù crocifisso, in nalzato come il serpente nel deserto, ci rivela tutto l’orrore del nostro male e tutto l’abisso dell’amore folle di Dio. La luce della Trinità che sgorga dal crocifisso è più forte della notte. La luce del crocifisso splende nelle tenebre (1,5). Nelle nostre e in quelle di Nicodemo.
Preghiamo
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende
sino all’estremità della terra.
Gioisca il monte Sion,
esultino i villaggi di Giuda.
Questo è Dio, il nostro Dio in eterno e per sempre.
(dal salmo 47)
[La Parola ogni giorno – "La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]