At 28,17-31; Sal 67(68); Gv 14,7-14
«Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?». (Gv 14,9)
Ieri abbiamo visto il desiderio di Gesù: accoglierci nel Padre, il nostro posto. Qual è, dunque, il nostro desiderio? Forse anche noi, come Filippo, dopo tanto tem po abbiamo conosciuto poco del Signore. Non si tratta di sapere cose su Gesù, ma di conoscere; che significa desiderio, coinvolgimento, tempo, comunione, volto. For se siamo estranei in casa nostra. Forse la Scrittura, che contiene la Parola di Dio, ci è semplicemente sconosciuta. Magari ci basta essere avvicinati da qualche adepto di qualche setta, che usa la bibbia senza appartenerle, per andare in crisi senza sapere cosa rispondere. Come se un estraneo volesse spiegarmi l’album fotografico della mia famiglia! Forse ci è più facile ottemperare a doveri religiosi che vivere la Fede nell’ascolto vivo della sua Parola viva. Accostiamoci alla Scrittura. Gesù la abita e lì vuole accoglierci. Facciamone il “libero esame”, al l’inverso di come l’intendeva Lutero: sia la Parola ad ave re la libertà di esaminare la nostra esistenza. Un suggerimento, forse banale: il nuovo testamento consta di 260 capitoli. In un anno potremmo comodamente leggerlo e rileggerlo, per poi accostarci al vecchio testamento. Perché non provare?
Preghiamo
Quanto amo la tua legge!
La medito tutto il giorno.
I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero.
Lampada ai miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
(dal salmo 118)
[La Parola ogni giorno – "La creazione geme e soffre le doglie del parto". Gesù Cristo, sposo dell’umanità – Tempo di Pasqua 2012 – Centro Ambrosiano]