Gen 2,4b-17; Sal 1; Pr 1,1-9; Mt 5,1-12a
«Dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare». (Gen 2,17)
Fatti da un altro. È la cosa più semplice, più evidente, perché nessuno si dà la vita da solo. Noi diciamo: creati. Ogni istante. Esisto dentro una relazione che mi costituisce. A chi appartengo? A me stesso? Alla natura? Al potere di turno? Per decenni a Cuba si è imposto un potere politico che, al di là delle buone intenzioni, si è affermato come assoluto. Non potendo farlo pubblicamente, il popolo continua a cercare Dio in privato, perché il cuore dell’uomo porta dentro la verità di quelle parole di Dio: non mangiare dall’albero della conoscenza del bene e del male, cioè ricordati che non sei onnipotente. Con questo comando Dio ricorda all’uomo che è sua creatura, che non è mai solo, che gli appartiene.
Preghiamo
Ti adoro mio Dio,
ti amo con tutto il cuore,
ti ringrazio di avermi creato.