Sir 34, 21-31; Sal 48 (49); Mc 7, 14-30
Chi si purifica per un morto e lo tocca di nuovo, quale vantaggio ha nella sua abluzione? Così l’uomo che digiuna per i suoi peccati e poi va e li commette di nuovo: chi ascolterà la sua supplica? Quale vantaggio ha nell’essersi umiliato? (Sir 34, 30-31)
La sapienza espressa nel libro del Siracide diventa ancor più pungente per i cristiani, che talvolta vivono come un’abitudine il perdono donato dal Signore e l’esperienza che se ne fa con il sacramento della penitenza. Essere perdonati non può diventare l’alibi per cadere nuovamente nel peccato, ma una persona autentica è chi, proprio perché ha ricevuto gratuitamente la vita nuova concessa dal perdono, si sforza di rispondere mantenendola integra.
Preghiamo
Scenderanno a precipizio nel sepolcro,
gli inferi saranno la loro dimora.
Certo, Dio riscatterà la mia vita,
mi strapperà dalla mano degli inferi.
Dal Salmo 48 (49)