Rt 2,19 – 3, 4a; Sal 17 (18); Est 7,1-6; 8,1-2; Lc 1,57-66
«Giovanni è il suo nome». (Lc 1,63)
Il nome Giovanni significa “Dio ha fatto grazia, ha usato misericordia”. Zaccaria muto e sordo si ricorda dell’indicazione che l’angelo Gabriele gli aveva dato nel tempio riguardo al nome e che lui, invece di accogliere l’annuncio della nascita del precursore del Messia, non aveva creduto: non aveva voluto ascoltare la Parola che Dio gli rivolgeva e la conseguenza di ciò è stata una chiusura in sé stesso, un blocco emotivo che gli ha fatto perdere temporaneamente le funzioni dell’organo dell’ascolto e della parola. Ora, tenendo tra le braccia quel neonato, segno che Dio davvero ha fatto grazia, che è misericordioso e fedele alla sua promessa, Zaccaria al colmo dell’entusiasmo accetta la Parola che gli è stata rivolta e subito recupera la parola: l’ascolto, si apre alla novità di Dio che sta visitando il suo popolo, ritorna ad essere una persona in relazione con Dio e con gli altri, da qui nasce una parola di benedizione.
Preghiamo
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
da lui la mia speranza.
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore:
nostro rifugio è Dio.
dal Salmo 61,3a.6b.8b.9ab