2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18; Mt 1,18b-24
«Mentre stava considerando queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore». (Mt 1,20)
Il sogno è simbolo della vita spirituale che ognuno è chiamato a coltivare e custodire, dove Dio si manifesta e parla. Ma in noi ci sono tante altre voci: le voci delle nostre paure, delle speranze e anche la voce del maligno che vuole ingannarci. È importante riconoscere la voce di Dio in mezzo alle altre voci. Giuseppe dimostra di saper coltivare il silenzio necessario e, soprattutto, prendere le giuste decisioni davanti alla Parola che il Signore gli rivolge interiormente. Spesso la vita ci mette davanti a situazioni che non comprendiamo e sembrano senza soluzione. Pregare, in quei momenti, significa lasciare che il Signore ci indichi la cosa giusta da fare, molto spesso fa nascere in noi l’intuizione per risolvere la situazione. La preghiera è sempre legata alla carità. Solo quando uniamo alla preghiera l’amore, l’amore per Dio e per il prossimo, riusciamo a comprendere come vivere da figli di Dio.
Preghiamo
Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono.
dal Salmo 88,4-5