Sir 44,23h-45,2a.3d-5d; Sal 15 (16); Eb 11,1-2.7-9.13c.39-12,2b; Mt 2,19-23 oppure Lc 2,41-49
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. (Mt 2,21)
Ascoltare i Vangeli dell’infanzia di Gesù fa sempre effetto. Fa sorgere la domanda del perché abbia scelto di affidarsi a noi, abbia deciso di avere tutti i bisogni di questa terra come li ha un bambino. Il suo progetto è quello di venire nel mondo non senza l’uomo, ma attraverso l’uomo e la sua umanità. Giuseppe è il primo uomo che si fa strumento della venuta di Cristo nel mondo, che si prende carico di curare, preservare Cristo dalla cattiveria umana rappresentata da Erode. Anche oggi il Signore ci chiede di farci carico di portarlo nel mondo, di portare il suo messaggio di amore. Come Giuseppe che, senza usare parole ma con la sua umanità semplice, ha riflesso Cristo nel mondo, con giustizia e mitezza.
Preghiamo
O Signore, trasforma i miei deserti in prati fioriti,
desidero essere radice che affonda lungo i fiumi.
O Signore, sii tu la mia roccia,
che nemmeno la morte distrugge.
Voglio fare della mia vita una casa forte,
per questo punto tutto su di te!