Ap 21, 9b-14; Sal 144 (145); Ef 1, 3-14; Gv 1, 45-51
Nel giorno del Signore, l’angelo mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. (Ap 21,9b-12)
Al primo incontro tra Gesù e Bartolomeo, Bartolomeo riceve da Gesù la promessa di una visione piena del Regno di Dio, la sua Rivelazione completa.
Il libro dell’Apocalisse insiste sullo stesso tema, allargando quella promessa a ogni persona: la bellezza della visione che è presentata non si riferisce soltanto a qualcosa che dovrà avvenire, in un tempo indefinito, ma a quanto è già successo, proprio nell’incontro pieno con Gesù, che ha reso presente il Regno di Dio. A ciascuno, proprio oggi, è affidata la custodia di quel Regno, lasciandosi coinvolgere perché la gloria del Signore sia resa visibile rendendo presente, qui e ora, lo stile di Gesù.
Preghiamo
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Dal Sal 144 (145)