At 20, 18b-31; Sal 95 (96); 1Cor 4, 9-15; Gv 20, 24-29
Paolo disse agli anziani della Chiesa: «Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case, testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù». (At 20,18-21)
Parlando di sé, Paolo ricorda a tutti lo stile del cristiano che dà testimonianza al Signore: egli afferma di non essersi mai sottratto al proprio dovere quando la sua azione poteva essere di qualche utilità. Il criterio per comprendere in che misura egli sarebbe stato utile ad altri è sempre stato il bene che avrebbe potuto dare, senza considerare solo il bene immediato, ma valutando in primo luogo la possibilità che anche altri facessero esperienza del Signore che gli ha cambiato la vita.
Quanto avvenuto a Paolo è anche ciò che si può dire dell’apostolo Tommaso e in modo particolare ciascuno può verificare se è lo stile che guida la sua esistenza.
Preghiamo
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
dal Salmo 95 (96)