Gn 1,1-3,5.10; 1Cor 11,20-34; Mt 26,17-75
Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice. (1Cor 11,28)
Nel capitolo 11 della Prima lettera ai Corinzi, Paolo redarguisce severamente i suoi fedeli poiché quando si riunivano per la cena del Signore ognuno prendeva il proprio pasto senza che la cena fosse una vera esperienza di condivisione. A Paolo preme sottolineare lo scarto che esiste tra il partecipare all’eucaristia in modo formale e il viverla nella verità. La cena del Signore non è un semplice ricordare, ma è essere grati a Dio rendendosi partecipi alla Pasqua del Figlio, la sola in grado di abitare ed edificare la comunione tra i fedeli all’interno della Chiesa. Riflettere su queste parole che vengono pronunciate durante ogni eucaristia aiuta anche noi a ricordare il significato fondante del nostro partecipare alla messa e agli impegni che ne derivano per la nostra vita di cristiani.
Preghiamo
Come questo pane spezzato, prima disperso sulle colline,
raccolto è diventato uno, così anche la tua Chiesa
si raccolga dalle estremità della terra nel tuo regno;
poiché tua è la gloria e la potenza per sempre.
(Didachè)