Ger 2,1-2a.23-29; Sal 50 (51); Am 9,11-15; Mt 9,35-38
«Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.» (Mt 9,36)
Il Vangelo di oggi celebra l’amore gratuito di Dio. Le folle, a forza di seguirlo, sono stanche e Gesù, guardando loro, prova compassione, come la tenerezza che prova una madre verso il figlio. L’umanità, nonostante sia scossa dalle tante fatiche, è una messe promettente e pronta per essere raccolta, ma, invano attende i mietitori, perché gli operai sono pochi. Il tempo che stiamo vivendo è davvero molto difficile, ogni giorno, nel mondo, fatti tragici sconvolgono la vita degli uomini. Eppure, la forza di Gesù ci insegna che non dobbiamo cadere nello sconforto. Nessuna epoca è troppo buia per la misericordia di Dio: siamo certi che Dio ci ama e non ci abbandona. Nessuna tempesta o scandalo potrà scuotere la Chiesa fino a farla sommergere: siamo certi che Dio rinnova sempre il prodigio della sua gratuità.
L’amore di Gesù spinge gli apostoli a prendersi cura della folla, così anche oggi, la misericordia di Dio suscita profeti e pastori, secondo il suo cuore, che, con responsabilità, animano la vita della Chiesa.
Preghiamo
Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore che abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza.
(Is 25,9)
[da: “La Parola ogni giorno.Gesù verità della storia. Avvento e Natale 2016”, Centro Ambrosiano, Milano]