Ez 11,14-20; Sal 88 (89); 1Ts 5,12-23; Mt 19,13-15
Ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti. Badate che nessuno renda male per male ad alcuno, ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. (1Ts 5,14-21)
Il cristiano è chiamato a guardare con il cuore tutto ciò che lo circonda. L’imitazione del Signore diventa l’unico modo per essere capaci di correggere e di incoraggiare, di sostenere e di dare misericordia, di cercare il bene in ogni situazione. Il cristiano, nella preghiera, deve sapere leggere la realtà con gli occhi di Dio: non rinchiudersi in un mondo isolato e perfetto, ma conoscere ciò che lo circonda per scovare in esso, in tutte le sue sfaccettature, la presenza del Signore. Solo rimanendo così vigili sarà possibile sentire la voce dello Spirito e scovare quelle profezie che sembrano sparite, ma che in realtà fioriscono ancora nel nostro mondo. La gioia e la gratitudine non potranno allora che essere fedeli compagne della vita del cristiano.
Preghiamo
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
(dal Salmo 51)
[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]