Is 66,18b-22; Sal 22; Rm 4,13-17; Gv 4,46-54
Così dice il Signore: “Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria”. (Is 66)
La grande promessa del Signore è di rendere tutti i popoli in pace e riconoscenti dell’opera divina. Sarà lui a venire e compiere la promessa, però sarà la fede a sostenere quanti, ancora nella storia, debbono attendere il compimento della promessa.
Abramo ebbe fede sperando contro ogni speranza e paer questo divenne padre di molti popoli; così noi diventiamo eredi della promessa se entriamo a far parte dell’atteggiamento di fede di Abramo e ci manteniamo fermi anche in assenza di segni evidenti.
Questo insegna Gesù al funzionario del re che gli chiede di intervenire per salvare il figlio da morte: la risposta di Gesù è “Va’, tuo figlio vive”, e rimprovera chi pretende sempre di vedere segni e prodigi.
Preghiamo col Salmo
Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.