DOMENICA VI DI QUARESIMA
Es 14,15-31; Sal 105 (106); Ef 2,4-10; Gv 11,1-53
Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». (Gv 11,5.33-36.38-39)
In questa pagina di Vangelo emergono i tratti dell’umanità di Gesù e quelli della sua divinità. L’evangelista sottolinea più volte l’amore che Gesù provava per i suoi amici di Betània con i quali aveva stretto un bellissimo legame, e il coinvolgimento emotivo per la morte di Lazzaro. Amore e commozione profonda, amore e turbamento, vanno di pari passo perché solo l’amore vero ci porta a uscire dalla nostra corazza per darci completamente all’altro, a costo di soffrire e di arrivare alle lacrime. L’amore ci rende vulnerabili!
Preghiamo
Mio Dio,
Padre, Figlio e Spirito Santo,
io ti adoro.
Aiutami a dimenticare interamente me stessa
per stabilirmi in te, immobile e tranquilla
come se l’anima fosse già nell’eternità.
(Santa Elisabetta della Trinità)
Impegno settimanale
Provo a rispondere, in modo semplice e sincero, alle domande che il Signore mi pone attraverso i brani di Vangelo di questa settimana.
[da: La Parola ogni giorno. L’esistenza “in Cristo”, Quaresima e Pasqua 2017, Centro Ambrosiano, Milano]