1 Re 19,19b-21; Sal 18 (19); Gal 1,8-12; Mt 4,18-22
«E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.» (Mt 4, 19-20)
Gesù vede Andrea, insieme a Pietro, sulle rive del mare di Galilea, intenti al proprio lavoro. La chiamata degli apostoli avviene nella normalità di tutti i giorni: durante il lavoro quotidiano e attraverso degli incontri. È il segno che indica come il Vangelo continua a camminare nella storia: attraverso incontri con uomini e donne. Infatti, il Vangelo di oggi continua con la chiamata di altri due fratelli. Gli apostoli lasciarono quello che avevano: famiglia, la barca, le reti e lo fecero subito senza esitazioni, senza pensarci due volte. È la decisione della fede che fa lasciare le proprie abitudini per seguire l’unico capace di dare senso alla vita. È proprio questo quello che il Signore vuole da noi: che lo seguiamo subito e abbandoniamo tutto quello che abbiamo accumulato, poco o tanto che sia, durante la nostra vita. Anche noi possiamo diventare “pescatori di uomini”. Gesù ci invita a un’altra pesca, ci invita a entrare in un altro mare, quello degli uomini e delle donne spesso travolti dalle onde e sbattuti dal vento del mondo.
Preghiamo
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera della sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
(Sal 18,2.15)
[da: “La Parola ogni giorno.Gesù verità della storia. Avvento e Natale 2016”, Centro Ambrosiano, Milano]