Gen 6,1-22; Sal 13; Gal 5,16-25; Lc 17,26-30.33
Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, mitezza, dominio di sè; Contro queste cose non c’è Legge. (Gal 5)
Gesù ha lasciato ai suoi fedeli il dono dello Spirito che alimenta, ispira e sostiene nella vita con opere che superano la Legge perchè non è per legge che si ama e si ricerca la pace, ma per moto dello Spirito. Nulla è apparentemente mutato da quando ai tempi lontani, nei giorni di Noè, l’umanità viveva senza ascoltare altra voce che il proprio soddisfacimento materiale e Dio ne fu scontento.
La dura punizione inferta dal Creatore all’umanità con il diluvio sta proprio a segnare la netta separazione tra le opere senza spirito, quelle dettate solo dalla ‘carne’, dalla bramosia, dall’egoismo e dalla prepotenza, che producono distruzione e rovine per tutto il creato, e i frutti che maturano dallo Spirito.
La venuta di Gesù segna la cesura tra il tempo passato e quello della salvezza perchè lo Spirito nè è la guida e la luce. A noi dunque la decisione di camminare secondo lo Spirito.
Preghiamo col Salmo
L’alleanza di Dio è con la stirpe del giusto.
Il Signore dal cielo si china sui figli dell’uomo
per vedere se c’è un uomo saggio, uno che cerchi Dio.