2Sam 7,1-6.8-9.12-14a.16-17; Sal 44; Col 1,9b-14; Gv 18,33c-37
Il regno di Cristo non trae il suo inizio, la sua legittimità dalla regalità terrena perché la sua ragion d’essere è altrove. Cristo è re perché è la verità che illumina e libera l’umanità; e al suo regno appartengono coloro che ascoltano la sua testimonianza. (Gv 18)
La regalità di Cristo è il capovolgimento di quella che viene considerata in ambito umano perché è costituita dal suo servizio di amore e dalla disponibilità di donare la vita per quanti lo conoscono e persino per chi non lo segue. Nel misterioso disegno di Dio è proprio nell’esaltazione della croce che si realizza e si evidenzia il significato vero della regalità di Cristo: un re che per il suo popolo si fa vittima sacrificale per sancirne la piena salvezza.
Dio ci ha liberato dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del figlio del suo amore, questo afferma l’apostolo Paolo ai Colossesi e li incoraggia ad essere perseveranti e magnanimi in tutto, seguento l’insegnamento di Gesù e ringraziando il Padre che li ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
Preghiamo col Salmo
Liete parole mi sgorgano dal cuore:
io proclamo al re il mio poema,
la mia lingua è come stilo di scriba veloce.