Gen 21,7-21; Sal 118 (119),73-80; Pr 10,28-32; Mt 6,19-24
La bocca del giusto espande sapienza, la lingua perversa sarà tagliata. Le labbra del giusto conoscono benevolenza, la bocca degli empi cose perverse. (Pr 10,31-32)
Attraverso il nostro linguaggio, i nostri discorsi, gli aspetti che sottolineiamo e facciamo risaltare con le nostre parole, noi possiamo allargare lo spazio di luce di questo mondo o incupirlo tristemente. Possiamo esprimere benevolenza e illuminare le cose buone di questo mondo, oppure possiamo gettare fango e ombra ed esprimere malevolenza, lamentela, accusa. Ciò che diciamo non è mai innocuo; i giudizi che esprimiamo non sono mai senza conseguenze; gli argomenti su cui torniamo spesso e costringiamo altri ad ascoltare non sono mai neutri: possono appesantire o possono alleggerire e liberare l’animo di chi ci ascolta. Essere attenti alle parole che da noi escono non sarà uno scrupolo eccessivo.
Preghiamo
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli.
La bocca del giusto medita la sapienza
e la sua lingua esprime il diritto;
la legge del suo Dio è nel suo cuore:
i suoi passi non vacilleranno.
(dal Salmo 37)