Gen 25,27-34; Sal 118 (119),97-104; Pr 23,29-32; Mt 7,6-12
Non guardare il vino come rosseggia, come scintilla nella coppa e come scorre morbidamente; finirà per morderti come un serpente e pungerti come una vipera. (Pr 23,31-32)
Tante cose scintillano davanti ai nostri occhi, rapiscono il nostro sguardo, muovono il nostro desiderio. E rischiamo così spesso di considerare indispensabili per la nostra gioia cose o situazioni appariscenti e che magari ci vengono presentate come via per una vita riuscita, o simbolo di un successo evidente. Non abbandoniamo la lungimiranza, la saggezza di chi ha visto e udito e toccato con mano cosa dà senso alla vita e cosa no. Riorientiamo il nostro cammino, riconsideriamo le priorità, le cose preziose dei nostri giorni, e non lasciamoci irretire da chiunque metta in campo qualche scintillio morbido e rosso come il vino di cui parla l’autore del libro dei Proverbi. Cauteliamoci dalla delusione e dal non-senso: chiediamo e cerchiamo le cose buone, quelle che il Padre è disposto a donarci.
Preghiamo
Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.
Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.
Israele attenda il Signore,
da ora e per sempre.
(dal Salmo 131)