Ez 1, 13-28b; Sal 96 (97); Gl 2, 1-2; Mt 7, 21-29 «Così percepii in visione la gloria del Signo-re». (Ez 1, 28b) Ezechiele non solo ha una visione che deve aiutarlo ad interpretare quanto accade al popolo di Israele, ma vede il trono di Dio! Un uomo ha accesso alla visione della gloria: e non è l’unico nell’Antico Testamento (anche Daniele ha delle visioni del Cielo, mentre videro il Dio di Israele Mosè e i 70 anziani che con lui salirono al Sinai, Es 24,9-11). Ascoltare la Parola del Signore significa entrare nella sua stessa vita: non ci sono segreti che Dio mantiene per sé, fino al compimento della sua conoscenza nella carne di Gesù. Il Battesimo che abbiamo ricevuto non solo ci rende figli ma ci fa entrare nella stessa vita di Dio che conosciamo proprio perché Lui ce l’ha svelata. Allora ogni giorno possiamo vivere da Figli che conoscono la volontà del Padre, certi che il suo desiderio è la nostra salvezza. Preghiamo E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. (Gv 1,14)