Feria aliturgica
Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. (Es 3, 1-3)
La liturgia ambrosiana, sospendendo la celebrazione della liturgia eucaristica, durante il venerdì offre l’occasione per stare in contemplazione della croce, lasciandosi guardare a propria volta, facendosi interpellare da quell’amore tanto paradossale.
Il primo incontro di Mosè con Dio può offrire il paradigma dell’incontro con il Signore che si rivela nella croce di Gesù: una dinamica di vita tanto forte da apparire inesauribile, sempre in movimento senza mai consumarsi, che piuttosto si dilata sempre più. L’impossibilità di spiegare o di descrivere quanto accade non porta a prendere le distanze, piuttosto a lasciarsi coinvolgere profondamente, rimanendo in adorazione, rispondendo nel coinvolgimento degli affetti, mettendo in gioco l’intera esistenza.
Preghiamo
Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
dal Sal 50 (51)