Gl 2, 12b-18; Sal 50 (51); 1Cor 9, 24-27; Mt 4, 1-11
Così dice il Signore Dio: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». (Gl 2, 12b-13)
Il cammino di quaresima inizia con un verbo che non ha a che fare con il principio: “ritornare”. Significa che ogni cammino non trova origine nella volontà umana, per quanto buona, ma è un’occasione di fare esperienza di un dono che è già dato, in modo del tutto gratuito. “Ritornare” esprime una possibilità realizzabile, in quanto il legame di alleanza con il Signore, proprio dal Signore è voluto da sempre; oggi inizia il tempo propizio per purificare la propria esistenza, così da essere capaci di accogliere quell’alleanza che arriva al dono imprevedibile della vita che viene dalla sua croce.
Preghiamo
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
dal Salmo 50 (51)