Sir 38, 9-14; Sal 72 (73); Mc 8, 31-33
Figlio, non trascurarti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà. Allontana l’errore, regola le tue mani, purifica il cuore da ogni peccato. Offri l’incenso e un memoriale di fior di farina e sacrifici pingui secondo le tue possibilità. Poi ricorri pure al medico, perché il Signore ha creato anche lui: non stia lontano da te, poiché c’è bisogno di lui. Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani; anch’essi infatti pregano il Signore perché conceda loro di dare sollievo e guarigione per salvare la vita. (Sir 38,9-14)
A distanza di millenni, la sapienza di Siracide colpisce per quanto riesca ad armonizzare il ruolo della scienza con la presenza del Signore: non solo le due dimensioni non si contrappongono, ma è dovere della persona religiosa, proprio in virtù della sua fede, non cadere in facili scorciatoie provvidenzialistiche, ma riconoscere che anche la scienza medica è dono del Signore, che opera il bene per gli umani anche attraverso la medicina.
Ciò risulta monito per tutti: la fede nel Dio della vita chiede allora di impegnarsi perché tutti abbiano accesso alle cure e possano così entrare in relazione con Dio nel momento del dolore e della fatica.
Preghiamo
Riflettevo per comprendere
ma fu una fatica ai miei occhi,
finché non entrai nel santuario di Dio.
Quando era amareggiato il mio cuore
e i miei reni trafitti dal dolore,
io ero insensato e non capivo.
dal Salmo 72 (73)