Ct 4,7-15.16e-f; Sal 44; Ef 5,21-27; Mt 5,31-32
«Il re è invaghito della tua bellezza. È lui il tuo signore: rendigli omaggio. Entra la figlia del re: è tutta splendore, tessuto d’oro è il suo vestito. È condotta al re in broccati preziosi. Dietro a lei le vergini, sue compagne, a te sono presentate; condotte in gioia ed esultanza, sono presentate nel palazzo del re». Sal 44,12.14-16
I testi biblici di oggi ci ripresentano l’immagine dell’amore sponsale, guidandoci a riconoscere l’amore incondizionato e fedele di Dio per l’umanità, come lo abbiamo conosciuto in tutta la storia della salvezza, nella fede di Israele e infine nel compimento dell’attesa, che si è fatta carne e storia in Gesù di Nàzaret. I versetti del Salmo 44, inseriti nel responsorio della liturgia odierna, ci invitano a riconoscere la bellezza di cui è rivestita la sposa, di cui il re è invaghito. Questa storia è proprio amata da Dio; questa Chiesa è proprio amata da Dio; questa umanità è proprio amata da Dio. Con i nostri fallimenti, i nostri ritardi, la nostra confusione e la nostra ostilità, non abbiamo ancora perso quella bellezza che Dio continua a vedere in noi. E faremmo bene anche noi a riconoscerla, perché non smette di brillare in noi e in ciò di cui ci rivestiamo. Guardiamoci, tutti, con più amore e fiducia: si può e ce n’è motivo!
Preghiamo
Rivelami, Signore, la tua strada
e conoscerò la tua verità;
rendi puro il mio cuore e temerò il tuo nome.
dalla liturgia