Nm 6,22-27; Sal 66; Fil 2,5-11; Lc 2,18-21
«Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro». Lc 2,18-20
Attorno a Gesù c’è un gran movimento di stupore e festosa riconoscenza: ma cosa è successo per determinare tanta magnificenza? In fondo ancora nulla: solamente una grande speranza. C’è un piccolo segno, accompagnato da un annuncio promettente, che chiederà comunque un’attesa lunga e incerta. Eppure qui incontriamo, da subito, una piccola folla di ascoltatori, lo strano gruppo dei pastori, il silenzio profondo di Maria: tutti accettano l’attesa, danno credito all’annuncio ascoltato, si dispongono a credere alla promessa di Dio, quella del compiersi della via della salvezza. Natale è passato anche quest’anno, e ci si riproporrà anche negli anni a venire: è e sarà passaggio prezioso se sapremo lasciarci prendere da questo annuncio di speranza, se ne sapremo fare motivo di gioioso impegno quotidiano, là dove la vita ci conduce, là dove ci è chiesto di decidere se affidarsi ai nefasti segni del presente o se riconoscere i piccoli segni del regno che avanza, e collaborarvi.
Preghiamo
Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace.
Dalla liturgia del giorno