Gc 5,7-11; Sal 129 (130); Lc 20, 9-19
Siate dunque costanti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. (Gc 5,7-8)
L’invito di Giacomo è valido proprio oggi: il cristiano è una persona costante, perché sa che il legame con il Signore e quindi con i fratelli non dipende da un attimo che rischia di risultare inconsistente, ma si costruisce giorno per giorno. Inoltre, la sua costanza dipende dall’avere rinunciato a fare affidamento solo sulle proprie forze, in quanto, come il contadino sa che oltre al suo lavoro è necessario l’intervento della pioggia, è consapevole del fatto che non sempre i propri tempi sono l’esatto ritmo della storia della salvezza.
Preghiamo
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia, attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.
dal Salmo 129 (130)