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Invitate

San Luca evangelista

18 Ottobre 2024

At 1,1-8; Sal 88; Col 4,10-16.18; Lc 10,1-9

Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: «Pace a questa casa!». (Lc 10,3-5)

Homo homini lupus (o, come Plauto aveva scritto in una sua commedia duecento anni prima della nascita di Cristo, Lupus est homo homini). Mi chiedo se Gesù conoscesse questo detto quando inviò i suoi in uscita «come agnelli in mezzo ai lupi». Mi piace pensare così perché vorrebbe dire che Gesù ci manda a invitare anche i “lupi”, ma soprattutto ci manda con uno stile diverso. Non si va a conquistare o a farsi valere, ma a invitare l’umanità a un cammino nuovo di pace, di solidarietà. Agnelli, quindi, non perché deboli, ma perché il nostro stile deve essere quello dell’Agnello di Dio. Luca, che celebriamo oggi, ci ha lasciato un Vangelo (e gli Atti) scritto perché potessimo noi essere Vangelo vissuto oggi. In un mondo dove sembra prevalere la mentalità dei lupi, siamo chiamati a riscrivere la Buona Notizia di Gesù ogni giorno con la nostra vita come agnelli: allacciando relazioni di comunione, prendendoci cura dei più vulnerabili, annunciando l’invito a entrare nel Regno che è vicino.

Preghiamo

Cristo, oggi, non ha più le mani
ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro.
Cristo non ha più piedi ha soltanto i nostri piedi
per guidare gli uomini sui suoi sentieri.
Cristo non ha più voce, ha soltanto la nostra voce
per raccontare di sé agli uomini di oggi.
[…] Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora;
siamo l’unico messaggio di Dio scritto in opere e parole.
Così sia.

(Anonimo fiammingo del XIV secolo)