Ne 12, 27-31. 38-43; Sal 47 (48); Lc 13, 34-35
Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i leviti da tutti i luoghi dove si trovavano, per farli venire a Gerusalemme, per celebrare la dedicazione con gioia, con azioni di grazie, con il canto, con cimbali, arpe e cetre. (Ne 12,27)
La nuova fase della storia di Israele può avere inizio, Gerusalemme torna a essere abitata e a pulsare di vita. Per questo la gioia non può essere trattenuta, né i festeggiamenti possono essere limitati.
Quell’esplosione di gioia non è senza direzione, ma riconosce che tutto è dato dal Signore, per questo si tramuta in rendimento di grazie. Quei fatti interpellano ciascuno, circa la capacità di gioire e rendere grazie al Signore per le occasioni che offre.
Preghiamo
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
dal Salmo 47 (48)