Ne 10, 29 – 11, 2; Sal 101 (102); Lc 13, 18-21
I capi del popolo si stabilirono a Gerusalemme; il resto del popolo tirò a sorte per far venire uno su dieci ad abitare a Gerusalemme, la città santa, e nove nelle altre città. Il popolo benedisse quanti si erano offerti spontaneamente per abitare a Gerusalemme. (Ne 11,1-2)
La nuova vita a Gerusalemme e in tutto il regno viene ben organizzata in modo che tutta la terra sia ripopolata. Il nuovo inizio non può corrispondere solo alla ripetizione di ciò che è già stato, né essere abbandonato alla casualità, ma richiede organizzazione insieme all’immaginazione di ciò che ancora non c’è.
Quel nuovo inizio per Israele può mettere in discussione ogni cristiano, chiamato a vivere nella storia senza lasciarsi opprimere dalla riproposizione del passato e con il coraggio di impegnarsi per novità di cui ancora non si riconoscono i contorni precisi.
Preghiamo
Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme.
dal Sal 101(102)