Dt 7, 6-14a; Sal 95 (96); Ef 2, 19-22; Mt 15, 21-28
Mosè disse: «Tu sei un popolo consacrato al Signore, tuo Dio: il Signore, tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo popolo particolare fra tutti i popoli che sono sulla terra. Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli –, ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri». (Dt 7,6-8)
L’amore non può essere misurato secondo la logica del calcolo: non ci sono ragioni preventive che spieghino perché accada. Così, anzi in misura ancor maggiore, avviene nel rapporto con il Signore: nessuno, come Israele, potrebbe esibire ragioni cui consegue la necessità di essere amati; eppure, il Signore, nella sua libertà, decide di amare in modo incondizionato il suo popolo e ogni creatura.
Oggi è il giorno per lasciare che quell’amore ci raggiunga, sola forza che può trasformare nel profondo.
Preghiamo
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.
dal Salmo 95 (96)