1Mac 9, 23-31; Sal 25 (26); Lc 7, 24b-27
Allora tutti gli amici di Giuda si radunarono e dissero a Giònata: «Da quando è morto tuo fratello Giuda, non c’è uomo simile a lui per condurre l’azione contro i nemici e Bàcchide, e contro gli avversari della nostra nazione. Ora noi oggi eleggiamo te nostro capo e condottiero al suo posto, per combattere le nostre battaglie». Giònata assunse il comando in quella occasione e prese il posto di Giuda, suo fratello. (1 Mac 9,28-31)
Quanto avviene alla morte di Giuda maccabeo è abbastanza comune: le molte persone che avevano goduto delle scelte saggie da lui compiute per amministrare il regno subito se ne dimenticano e con facilità si lasciano andare a un’amministrazione iniqua. L’opera del Signore, però, non è abbandonata, egli sa sempre suscitare pochi che, con coraggio, tengano viva la sua opera.
Quello sguardo di fede che ha permesso al fratello Giònata di sostituire adeguatamente Giuda può essere anche quello dei cristiani nel tempo presente: capaci di cercare con speranza e individuare con determinazione i segni della presenza del Signore, per impegnarsi concretamente in favore della giustizia per tutti.
Preghiamo
Fammi giustizia, Signore:
nell’integrità ho camminato,
confido nel Signore, non potrò vacillare.
Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
Dal Salmo 25 (26)