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Custodiscimi come pupilla degli occhi

Domenica che precede il martirio di san Giovanni il Precursore

25 Agosto 2024

2Mac 7, 1-2. 20-41; Sal 16 (17); 2Cor 4, 7-14; Mt 10, 28-42

Ma poiché il giovane non badava per nulla a queste parole, il re, chiamata la madre, la esortava a farsi consigliera di salvezza per il ragazzo. Esortata a lungo, ella accettò di persuadere il figlio; chinatasi su di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri: «Figlio, abbi pietà di me, che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento. Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l’origine del genere umano. Non temere questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia».  (2Mac 7,25-29)

Il popolo di Israele è nella terra promessa, ma scopre che non è una condizione sufficiente per essere in alleanza con il Signore, è anche necessario vivere seguendo la legge. Quando i dominatori impongono di rinunciarvi alcuni Ebrei non accettano il compromesso, i fratelli Maccabei sono disposti a morire piuttosto che rinnegare la loro fedeltà, perché significherebbe separarsi dalla fonte della vita. Si aprono così alla consapevolezza nuova e sorprendente di una vita che va oltre la morte, a partire dalla quale considerare diversamente sé stessi e Dio. Quella madre non lenisce il dolore né dimentica l’interruzione portata dalla morte, ma inserisce ogni giorno della vita in una prospettiva differente, fa capire che ogni gesto ha un senso determinante, non più destinato a scomparire o ad essere dimenticato.

Preghiamo

Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi.
Io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.

Dal Salmo 16 (17)