Ct 2, 8-14; Sal 44 (45); Rm 8, 3-13; Lc 1, 39-56
Una voce! L’amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. L’amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate. Ora l’amato mio prende a dirmi: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!». (Ct 2,8-10)
La gioia dell’amore non resta nascosta. L’incontro con l’amato è motivo di vita per l’amata, ma la potenza di quell’incontro si diffonde, il ritmo festoso che caratterizza quelle parole risuona per tutti.
Così è avvenuto anche per Maria, dopo l’incontro con l’angelo del Signore che ha determinato il cambiamento totale della sua vita ella non riesce a tenere per sé la gioia di quel nuovo inizio. Inizio nuovo per lei e per l’intera umanità, che subito decide di condividere con Elisabetta.
Oggi è per tutti il giorno della gioia da condividere, chi riconosce la presenza del Signore non può tenere per sé quella notizia.
Preghiamo
Liete parole mi sgorgano dal cuore:
io proclamo al re il mio poema,
la mia lingua è come stilo di scriba veloce.
Dal Salmo 44 (45)