At 2,1-11; Sal 103; 1Cor 12,1-11; Gv 14,15-20
Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce». (Gv 14,15-17a)
Oggi dobbiamo proprio far festa, perché nella grazia della fede possiamo dire di aver conosciuto almeno qualcosina dello Spirito della verità, con cui il Padre ha investito la terra, lo Spirito che è dono di Gesù risorto e che ci consente di sperare, di cercare appassionatamente la via da percorrere; lo Spirito che evidenzia per noi le ragioni della gioia, i motivi per cui dirci beati, persino nella gloria, e guardare all’eternità di Dio. È fortissimo quel «per sempre» con cui Gesù promette il dono dello Spirito per la sua comunità. È motivo per non aver paura: nessun timore a osare, e a cercare perdono per osare meglio dopo aver sbagliato; nessun timore a stare nel mondo che magari ci sembra così distante da Dio o così impermeabile alla sua Parola. Nessuna tristezza né demotivazione: lo Spirito è la presenza continua e certa di Dio dentro la storia e – se siamo attenti – ne possiamo cogliere i segni di vitalità, dinamicità, rinnovamento, anche a dispetto delle nostre lamentele e delle disillusioni che lasciamo crescere in noi. Ancora, oggi, è gioia!
Preghiamo
Vieni, Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Alleluia!
(dalla liturgia del giorno)