Ct 2,17–3,1b.2; Sal 12; 2Cor 4,18–5,9; Gv 14,27-31a
Gesù disse ai suoi discepoli: «Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco». (Gv 14,30-31a)
Forse sperimentiamo tutti uno spazio di silenzio di Dio, in cui sembra venir meno la sua Parola, in cui ci sentiamo soli o comunque confusi. Anche per noi c’è un tempo in cui sembra prevalere «il principe del mondo», il disordine e il buio di fronte alla pace e alla luce che cerchiamo. Ma possiamo fidarci della promessa del Maestro e Signore di Nàzaret, che ci ricorda che niente può vincere sulla salvezza che ci è stata donata dalla Pasqua: e ci è fatto dono dello Spirito, che è presente, agisce e riporta la festa nel mondo. I suoi sussurri sono riconoscibili, perché non abbia troppo spazio lo scoraggiamento, né ci investa la paura: per quanto possa non sembrarci evidente, Dio ha in mano la storia. La lascia a noi, non si sostituisce alle nostre responsabilità, ma ne custodisce l’esito, che Gesù ci spiega anche attraverso quell’amore che conosce e vive con il Padre e che è anche storia nostra: un amore che ci coinvolge e che è il futuro cui tutti siamo destinati.
Preghiamo
Signore mio Dio, nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato.
dal Salmo del giorno