At 26,1-23; Sal 21; 1Cor 15,3-11; Gv 15,26-16,4
Gesù disse ai discepoli: «Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio». (Gv 15,26-27)
In questi due versetti, Giovanni riesce a raccontarci, attraverso le parole di Gesù, un mistero di comunione amplissimo, vera speranza per il mondo. C’è lo Spirito, avvocato e consolatore, sostegno incoraggiante; c’è il Padre, Dio, per la cui volontà lo Spirito è effuso sulla terra e guida alla verità, al cuore del senso di ogni cosa; c’è il Figlio, Gesù, in stretta comunione con il Padre, quel Gesù a cui lo Spirito rende testimonianza, cioè pone come insuperabile pilastro di salvezza; e ci siamo noi, credenti coinvolti dalla ricchezza di questo mistero di amore, anche noi capaci di testimonianza, cioè capaci di riconoscere in Gesù ciò di cui il mondo ha bisogno, capaci di parlare di lui, capaci di additarlo come la Via, la Verità, la Vita che tutti cerchiamo. È un disegno bellissimo, e ne siamo coinvolti, partecipi, persino protagonisti. Lasciamoci avvolgere da questo dono, in festa perché anche in noi abitano la bellezza e la ricchezza della Buona Notizia, abita Dio.
Preghiamo
Dio, custodisci e santifica il tuo popolo,
Signore, siamo divisi: rendici uniti!
Libera chi è schiavo dei tuoi nemici
perché tutti sappiano che sei il nostro Dio, alleluia.
dalla liturgia del giorno