Es 33,7-11a; Sal 35 (36); 1Ts 4,1b-12; Gv 9,1-38b
«Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla.» Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. (Gv 9,33.35-38)
Nel quotidiano, molti musulmani hanno cercato di convertirmi alla loro fede. Spesso mi dicono che credono in Gesù come la parola di Allah e in quanto grande profeta. Tuttavia, Gesù come il figlio di Dio è un blasfemia per loro. Qui sta tutto il nucleo della nostra fede cristiana. Tutto di Dio è stato rivelato in Gesù perché egli viene da Dio ed è Dio. Allora, dico loro: se Gesù (Issa) è la parola d’Allah, la Parola che esce dalla bocca di Allah, è quindi di Allah. Il cieco professa progressivamente la sua fede in Gesù “uomo, profeta, da Dio, figlio di Dio, il Signore (Adonai)”. Credere significa adorazione e adesione a Dio in una relazione intima e profonda. Per questa relazione, Gesù, la parola di Dio, esce da Dio e si fa carne, uomo e fratello.
Preghiamo
Gesù, sei venuto per togliere ogni cecità
e ogni peso del peccato.
Illumina la mia fede
perché io possa credere nel tuo amore
che non guarda il mio peccato
ma la mia sete di te.