Gen 19,12-29; Sal 118 (119); Pr 8,32-36; Mt 6,16-18
Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il
Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. (Mt 6,17-18)
In molte religioni antiche, il digiuno è uno degli aspetti fondamentali per ottenere la salvezza. Nell’Islam, si digiuna per trenta giorni durante il
mese di Ramadan imitando la tradizione giudaica e cristiana. La vera domanda è: perché si deve digiunare? E da cosa si deve digiunare? Si digiuna per riscoprire l’essenziale: Dio, il principio della vita. Ogni digiuno privo di questa essenzialità è un semplice regime corporale e ipocrisia religiosa che rischiano di diventare “ego-centrismo”. Il Cristo ci chiede di digiunare soprattutto da tutto quello che ci rende “schiavi”.
Il vero digiuno è mettere a parte i piaceri del nostro ego, che ci acceca, e vedere Dio nel segreto del nostro
cuore nel cuore dell’altro.
Preghiamo
Signore, hai digiunato per quaranta giorni.
Insegnami il vero digiuno dal mio ego
e fammi entrare nel santuario profondo del mio cuore,
dove tu mi aspetti sempre
e togli da me ogni ipocrisia