Dt 5,1-2.6-21; Sal 18 (19); Ef 4,1-7; Gv 4,5-42
Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». (Gv 4,26.28-29)
La popolazione tunisina è per il 99% di fede musulmana. Il nostro dialogo coi musulmani assomiglia molto al dialogo di Gesù con la Samaritana. Il nostro annuncio prende avvio dalla vita quotidiana, come l’acqua, l’elemento fondamentale della vita. A poco a poco, il nostro rapporto comincia ad andare alla sorgente. A volte arriviamo a scavare insieme l’unico pozzo della fede. Ecco la metodologia della nostra missione in Tunisia secondo la strategia missionaria di Gesù. La nostra vita missionaria non proclama il nome di Cristo, ma ogni nostro gesto e parola rispecchia Gesù che dice alla Samaritana: «Sono io, che parlo con te». Nessun musulmano lascia la sua anfora di vita da noi, ma sono certo che lo Spirito metta l’acqua di Gesù nella loro anfora.
Preghiamo
Signore, la tua sete
è giungere al cuore di ogni uomo e di ogni donna.
Tu continui a gridare: «Ho sete».
Aiutami a non esser sordo al tuo grido.
Prendi l’anfora della mia vita e riempila con te stesso.
Metti nell’uomo una sete forte di te.