Gen 4,25-26; Sal 118 (119); Pr 4,1-9; Mt 5,20-26
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. (Mt 5,23-24)
Ieri abbiamo meditato sul fatto che Gesù è pieno compimento della Legge e anche un semplice iota sarà compiuto. Il grande iota radicale che Gesù porta a compimento è quello della riconciliazione. Questo compimento rimette in questione tutti i nostri doni portati davanti all’altare. La grande differenza tra la preghiera musulmana e quella cristiana è questo “iota” della relazione con il nostro prossimo. Nell’Islam la preghiera è compimento dei riti. Ma anche la nostra preghiera cristiana non sarà diversa se il cuore si chiude al prossimo e i nostri doni saranno “sgraditi a Dio” se non esprimono la volontà della riconciliazione con il fratello.
Preghiamo
Signore Gesù, a volte posso parlare con te lungamente
Ma non riesco ad ascoltare e parlare con il mio fratello.
È duro riconciliarmi; è facile giudicarlo.
Mi diverto a prenderlo in giro senza mettermi nei suoi panni.
Perdonami e dammi il coraggio di dire: «Perdonami»!