Gen 2,18-25; Sal 1; Pr 1,1a.20-33; Mt 5,1-12a
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. (Mt 5,11-12)
Proclamando “beati” Gesù rivela il suo proprio cuore di Uomo-Dio. Rivelando il suo cuore beato e felice, Gesù invita tutta l’umanità a questo stato di felicità che è il progetto di Dio per l’umanità. Il testo in greco utilizza makarios per indicare i “beati”. Questa parola significa colui che è capace d’accogliere tutto e di viverlo “graziosamente”; è la capacità di cogliere ogni realtà come un’occasione di trasmettere il cuore beato perché la vera felicità non viene da fuori ma da dentro. Molti mi chiedono se sono davvero felice in Tunisia, dove la vita missionaria non è gratificante. Direi che sono piuttosto makarios: sono quindi contento perché ogni realtà diventa “grazia” quando il cuore trasmette la felicità interiore che è Gesù.
Preghiamo
Signore, siamo confusi tra la vera felicità
e i piaceri istantanei del mondo.
Apri i nostri cuori
per cogliere ogni realtà
come una via della vera felicità
e sveglia il cuore di ogni uomo a questa vera felicità.