Is 45, 14-17; Sal 83 (84); Eb 2, 11-17; Lc 2, 41-52
Veramente tu sei un Dio nascosto, Dio d’Israele, salvatore. Saranno confusi e svergognati quanti s’infuriano contro di lui; se ne andranno con vergogna quelli che fabbricano idoli. (Is 45,15-16)
Il profeta Isaia ricorda che Dio non è mai come ce lo si attende, è una sorpresa perenne, sempre più grande di qualsiasi immagine fatta dall’uomo. Le sue parole indicano il modo autentico per incontrare Dio: non è possibile ridurlo alla propria misura, piuttosto è necessario lasciare che egli si manifesti, rendendo la propria vita disponibile a essere modificata perché lui possa farne parte.
Quelle parole anticipano ciò che avverrà con Gesù: nessuno, neppure i più sapienti ed esperti nella Scrittura, avrebbero pensato che Dio si sarebbe rivelato pienamente nella carne di un uomo, nella piccolezza di una persona come tutti. Proprio come avvenne nel tempio, quando Gesù dodicenne sorprese tutti con la sua sapienza. Non si tratta di un solo episodio, ma della possibilità, aperta ogni giorno e per tutti, di lasciarsi sorprendere dalla presenza del Signore e quindi di cambiare la propria vita grazie a quell’incontro.
Preghiamo
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
dal Salmo 83 (84)