Sir 24, 1-2. 13-22; Sal 135 (136); Mc 1, 1-8
Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei frutti, perché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi vale più del favo di miele. Quanti si nutrono di me avranno ancora fame e quanti bevono di me avranno ancora sete». (Sir 24,18-20)
La sapienza del Signore non si limita a presentarsi elencando le sue mirabili doti. Il rapporto con il Signore non si riduce a una contemplazione senza relazione, ma è un legame intenso, dato dall’invito stesso rivolto a ogni persona: «avvicinatevi a me, voi che mi desiderate».
Si tratta di un dono totale, di un’offerta che interpella la libertà di ciascuno perché ogni giorno possa avvenire una scoperta sempre più approfondita. Inoltre, non è da pensare che si tratti di un dono valido una volta per tutte, corrisponde al contrario a una storia che continua, con regolarità e crescita, proprio come avviene a un essere umano che non si sazia una volta per tutte, ma accresce il suo desiderio quanto più conosce la profondità che sta incontrando.
Preghiamo
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Dio degli dèi,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Signore dei signori,
perché il suo amore è per sempre.
dal Salmo 135 (136)