Ger 31,15-18.20; Sal 123; Rm 8,14-21; Mt 2,13b-18
Erode vuole cercare il bambino per ucciderlo. Mt 2,13b
C’è un cercare giusto e uno sbagliato. Riconoscere e fare riconoscere la differenza è basilare! L’angelo avverte Giuseppe; i Magi tornano a casa per altra strada. I bambini di Betlemme sono i primi che muoiono al posto di Gesù, perché lui si salvi. La furia impazzita di Erode provoca un dolore lancinante, tanto che Rachele non vuole essere consolata. Come donna non può tollerare la violenza del potere e non accoglie le parole belle di chi dà facili consolazioni. Non chiede nemmeno giustizia: rivendica solo la possibilità di piangere e fare lamenti. Di Erode non si dice altro: se il massacro lo ha appagato, quali i pensieri “dopo”, se ha avuto un minimo lampo di pentimento… La giornata dedicata ai santi innocenti richiama i tanti martiri di oggi, i bambini vittime di violenza e anche quelli non nati. Allo stesso modo affidiamo al Signore i profughi che – come la famiglia di Nàzaret – sono costretti all’esilio.
Preghiamo
Bisogna evangelicamente
ritornare bambini.
Bisogna avere il culto della vita
nelle sue forme più deboli,
più innocenti, più essenziali.
Sappiate quest’oggi
curvarvi amorosi
sui vostri bimbi.
Paolo VI