Ez 13,1.17-23; Sal 85; Eb 9,1-10; Mt 18,21-35
Eccomi contro i vostri nastri, con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato come uccelli. Ez 13,20
Questa volta la serie di “guai” si rivolge a donne ebree che fanno pronostici con l’inganno. Ezechiele non usa il termine “profetesse”, preferisce il termine “figlie del tuo popolo” anche se l’immagine è analoga alla componente maschile. Esse usano nastri e veli magici per guadagnarsi la stima e compensi in natura. Queste false donne sono paragonate a dei cacciatori: se qualcuno cade nelle loro trappole è preda della loro cattiveria. Dio non permetterà che questo accada: viene per rimettere ordine. Nessuno può arrogarsi il potere di parlare a nome di Dio, senza avere ricevuto da Dio una chiamata. Chiediamo perdono se abbiamo reso schiavo, imprigionato o schiacciato un nostro fratello senza averne ricevuto mandato. Tanti potrebbero essere gli ambiti sui cui interrogarsi. Gestire un potere – piccolo o grande che sia – non è facile; a volte ci si arroga diritti che non ci appartengono.
Preghiamo
O Dio, creatore dell’universo,
concedimi anzitutto di pregarti bene,
poi rendimi degno di essere liberato,
infine di essere da te liberato.
Agostino di Ippona