Ez 10,1-10.12-14.18-19.21-22a; Sal 88; Mal 3,19-24; Mt 15,1-9
La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore. Ez 10,4
Il tempio di Gerusalemme era la casa di Dio sulla nostra terra: qui vi abitava con tutta la sua maestà. A un certo punto Ezechiele vede la gloria del Signore avvicinarsi alla soglia del tempio che ne viene riempito: il cortile è ora colmo della grandezza di Dio. Siamo di fronte a una stupenda teofania che Ezechiele ha il dono di contemplare con i suoi occhi: il tempio, anche se ancora per poco, coperto dalla gloria. In effetti il Signore si sta muovendo, per andarsene: al termine il Signore Dio esce infatti dalla soglia, si ferma sui cherubini per poi salire sul carro. La città è abbandonata a se stessa: è la fine! Chiediamo a Dio la grazia di avere occhi per cogliere la bellezza del Signore nella nostra vita, sguardo per vederla e riconoscerla sempre. Ci servirà come riserva e conforto nei momenti bui e oscuri dell’esistenza, quando sembra che il Signore se ne sia andato e ci abbia abbandonato.
Preghiamo
Rimani con noi, tu che non cerchi
e cercheresti invano una dimora confortevole;
tu che, creatore e rigeneratore,
fai da te stesso la tua dimora,
rimani con noi!
Søren Kierkegaard