Ez 5,1-9; Sal 76; Gl 4,15-21; Mt 12, 14-21
Farò a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe abominevoli. Ez 5,9
Le minacce che il Signore rivolge a Gerusalemme continuano senza sosta: non tutto, però, verrà distrutto dall’ira del Signore. I capelli e la barba di Ezechiele saranno dispersi al vento o bruciati, ma una parte legata al lembo del mantello rimane come “resto”, nonostante crisi e assedi. Una piccola porzione sarà salvata e custodita come prediletta. I profeti sono così: la loro voce annuncia la fine e le devastazioni, ma soffrono insieme al popolo e rendono possibile uno spazio per aprirsi al futuro, seminando speranza al mondo. Sia così anche per noi in questo Avvento: possiamo sbagliare – riconoscendo in noi “colpe abominevoli” – e ritrovarci con un cuore indurito, ma un resto del nostro essere si può salvare, nascosto tra il mantello e il cuore. Con gratitudine accogliamo la misericordia di Dio che si esprime anche attraverso i profeti odierni che accolgono chi si converte e si avvicina al Signore.
Preghiamo
Quando io ti rendo disponibile il tempo che mi affidi,
e lo arrischio per venire in soccorso
della mancanza del mio fratello,
io so che il mio tempo si arricchisce
fino a cento volte, fin d’ora:
e molto mi viene perdonato.
Carlo Maria Martini